CAST | |
Eddie | ALESSANDRO VANTINI |
Phil | VITO VINCI |
Michela | LUCILLA DIAZ |
Donna | LETIZIA LETZA |
Darlene | GRAZIA SCHIAVO |
Bonnie | KATY MONIQUE CUOM |
Artie | BRUNO DE STEPHANIS |
CAST TECNICO | |
Scenografia | ANDREA CRISANTI |
Costumi | ISABELLA MONTANI |
Disegno Luci | MARCO PONTECORVO |
Traduzione e adattamento | FRANCESCA DE SAPIO & TIZIANA LA TORRE |
Produzione Esecutiva | VITO VINCI |
Aiuto Regia | ALBERTO ALEMANNO |
Assistenti alla Regia | EGLE DORIA - SERGIO VALASTRO FANNY LA MONICA |
Direttore di Scena | CLAUDIO DI BENEDETTO |
Coordinatrice Tecnica | ROBERTA FABRIANI |
Assistente Scenografo | CARLO RESCIGNO |
Foto di Scena | CARLO BELLINCAMPI |
Scenotecnica | MASSIMO PETROLINI |
Ufficio Stampa | CARLA FABI & BARBARA GHINFANTI |
Note di Regia
Chiasso di streghe: Battute d'apertura dal Macbeth:
"When the Hurlyburly done,
When the battle's lost and won".
Baccano frastuono chiasso di streghe = Hurlyburly.
Perchè l'ho scelto:
Los Angeles, Las Vegas,
Droga, televisione,
non solo la droga in senso letterale ma il chiasso distruttivo della mente.
L'inferno della frammentazione di oggi.
"Viviamo in tempi bui" dice Eddie
L'amica Michela risponde: "è sempre stato detto sono tempi bui."
Chi dei due è più passivo e cinico sotto l'apparente positivismo razionale che professa di voler dire la "verità"?
Las Vegas viene nominata sei volte in un paragrafo di poche righe,
come un mostro da conquistare:
volgare, opulenta, stupidamente corrotta.
Difficile fingere che Las Vegas sia Riccione.
O che Los Angeles equivalga a Roma o Milano.
Ho preferito attenermi all'ambientazione originale.
L.A.Confidential, Beverly Hills, Hollywood Hills,
la televisione, il cinema.
Le immagini che abbiamo introiettato sono ormai parte dell'inconscio collettivo di tutto il mondo.
L'America è ormai dentro di noi.
Colonialismo attraverso le immagini.
Perchè adattare. Siamo schiavi di noi stessi.
La storia di buffoni disperati, anime perse.
Eddie parla a dei presentatori televisivi, alle notizie, ai programmi.
Grottesca comicità.
Scenografia:
Iper-surreale
Il surreale creato da una finestra sul mare, spezzata, Magrittiana.
Il reale, dai caratteri. L'iper-reale, dalla luce. Illuminazione dura, tagliata.
Il freddo caldo della California
il deserto.
Las Vegas deserto dell'anima.
Volgare, chiassosamente sentimentale come Bonnie, la spogliarellista.
Ampia geometria armonia potenziale l'architettura della casa
il resto caos: bicchieri, bottiglie d'alcolici sparse, carte, copioni, libri,
un vocabolario, giacche appese, pop corn, mangiare malsano.
Cocaina.
Colori:
Tramonti freddi, Arancio, alba, terracotta, Blu ghiccio, deserto, sabbia, azzurro. Verde foglia stilizzato. La vegetazione entra:
Ad arrampicarsi sul muro.
Una ricchezza turgida
sognata dagli uomini e persa.
Entra dalle due finestre come gli ideali di Eddie, l'innocenza di Phil.
La sprovvedutezza tenera di Donna che per uno
spinello e un letto si fa scopare da chi non ne ha bisogno.
E il selvaggio dolore, l'amicizia e fiducia tradita di Bonnie,
senza porno--rosa. Disordine nell'ordine:
La comicità nasce dalla razionalizzazione e auto
giutificazione delle più sconcertanti violenze.
Musica:
Ritmo veloce. Logorroico.
Associazioni di idee strampalate:
"C'è logica in questa pazzia." Frammentazione.
Jazz, Coltraine il dolore dell'anima stride.
Musica Country. Rusticità dei sogni Americani
che la piccola Donna si trasporta nei vagabondaggi
come una vecchia bambola dell'infanzia perduta e mai lasciata...
per lei non c'è bisogno di capire "Quello che può definirsi un mistero"